Domanda

È necessario individuare il codice CPV anche per le gare di importo inferiore ad € 40.000? Dove sono pubblicati i codici CPV da utilizzare nelle procedure di gara?

Risposta

Come si legge nella Giuda al Vocabolario Comune degli Appalti elaborata dalla Commissione Europa, il CPV, è un codice numerico che mira a standardizzare, mediante un unico sistema di classificazione, gli appalti pubblici, offrendo così uno strumento adeguato ai potenziali utenti, (amministrazioni aggiudicatrici ed operatori), in ordine alla corretta individuazione dell’oggetto dell’affidamento.

Il Vocabolario comune per gli appalti  in vigore è quello adottato dal regolamento  CE n. 213/2008, scaricabile in formato pdf. accedendo al  link https://simap.ted.europa.eu/it/web/simap/cpv

La Stazione appaltante dovrà individuare il codice, o i codici nel caso di prestazioni principali e secondarie, più aderenti possibili alle prestazioni che si intendono acquisire.

La corretta individuazione del codice CPV è dunque fondamentale per consentire, in particolare, l’attuazione dell’accesso alle informazioni, nonché l’attività di controllo e monitoraggio in forma semplificata.

Si ritiene opportuno individuare il codice anche per le gare di importo inferiore ad € 40.000, in particolare quando vengono utilizzate delle procedure telematiche di acquisto.

Lo stesso sistema Mepa, ad esempio, individua le prestazioni che possono essere oggetto di procedura di acquisto nell’ambito della categoria di abilitazione di cui al corrispondente capitolato tecnico, mediante l’elencazione dei codici CPV (cfr. Allegati al capitolato d’oneri).

Nel caso specifico del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione il CPV consente di verificare effettivamente se il bene o il servizio di cui ho la necessità è acquistabile sulla piattaforma telematica, e quindi di rispettare la normativa sulla spending, la cui violazione comporta procedimento disciplinare, responsabilità erariale, nullità del contratto.

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