Domanda

Abbiamo ricevuto una Nota di Credito da un fornitore a fronte di una fattura erroneamente emessa in regime di Reverse Charge ma che risulta già pagata; l’importo ci verrà rimborsato dal fornitore. Qual è la corretta contabilizzazione dell’operazione di rimborso?

Risposta

Il principio contabile applicato 4/2 e le FAQ pubblicate da ARCONET chiariscono le registrazioni contabili necessarie per la gestione del reverse charge relativo alle fatture di acquisto, ma nulla dispongono per quanto riguarda la contabilizzazione delle note di credito: si rende necessario procedere, pertanto, ragionando per analogia.

Per il principio generale di integrità del bilancio, gli enti dovranno continuare ad accertare l’entrata al lordo dell’IVA: ovvero a fronte di una fattura di 1000 + IVA 22%, l’accertamento dovrà essere di 1220.

Tuttavia, mentre per quanto riguarda l’imponibile (ovvero 1000 di questi 1220 accertati) l’Ente potrà emettere anche la relativa reversale per l’incasso dal proprio debitore, quanto ai 220 di questi dovrà eseguire le necessarie operazioni al fine di chiudere l’accertamento per l’IVA non incassata.

In particolare si ritiene necessario procedere in maniera uguale e contraria alle scritture realizzate per la prima fattura, ovvero come di seguito indicato:

  1. Creare un accertamento in entrata di 1220 su un capitolo codificato E.3.05.02.03.005 “Entrate da rimborsi, recuperi e restituzioni di somme non dovute o incassate in eccesso da Imprese”
  2. Creare un impegno di 220 sul capitolo dell’IVA a debito (capitolo codificato U.1.10.03.01.000 “Versamenti IVA a debito per le gestioni commerciali”)
  3. 1000 dell’accertamento verranno incassati dal fornitore
  4. Emettere un mandato a valere sull’impegno di cui al punto 2, da gestire in compensazione con la reversale a chiusura dell’accertamento di cui al punto 1

Schematicamente:

 

 

 

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