di Michele Marezza
La gestione dei debiti fuori bilancio rappresenta uno dei punti più critici della contabilità degli enti locali. Si tratta di passività che, pur non essendo previste nel bilancio di previsione, emergono successivamente per effetto di fatti gestionali, sentenze o altre circostanze tipizzate dall’art. 194 del TUEL.
La delibera n. 220/2025/PRSP della sezione di controllo della Corte dei conti per la Regione Siciliana ribadisce un principio di grande rilievo: i debiti fuori bilancio già conosciuti dall’ente, anche se non ancora formalmente riconosciuti dal consiglio comunale, devono trovare adeguata copertura nel rendiconto della gestione.
Secondo la Corte dei conti, la corretta rappresentazione della situazione finanziaria richiede che nel risultato di amministrazione vengano considerate tutte le passività certe o probabili. Il principio di prudenza (d.lgs. 118/2011, allegato 1, postulato n. 9) impone infatti che nei documenti contabili le componenti negative siano contabilizzate anche quando non siano definitivamente realizzate, mentre le componenti positive possono essere iscritte solo se effettivamente conseguite.
In applicazione di tale principio, la Corte sottolinea che i debiti fuori bilancio emersi e documentati non possono rimanere estranei alla contabilità fino al formale riconoscimento consiliare. Essi devono essere provvisoriamente inglobati nel risultato di amministrazione, attraverso la creazione di un fondo rischi o di specifici accantonamenti.
Tale operazione consente di garantire la veridicità e attendibilità del rendiconto (postulato n. 5, d.lgs. 118/2011), evitando che gli equilibri di bilancio siano rappresentati in maniera fittiziamente positiva.
L’omessa considerazione dei debiti fuori bilancio già conosciuti determina:
- una sottostima delle passività e quindi un risultato di amministrazione non realistico;
- il rischio di squilibri negli esercizi successivi, quando le passività verranno inevitabilmente a maturazione;
- possibili responsabilità amministrative a carico degli organi che hanno omesso la corretta rilevazione.
Alla luce di tali principi, la Corte richiama gli enti locali a:
- monitorare costantemente le passività potenziali e i procedimenti suscettibili di generare debiti fuori bilancio;
- accantonare, già in sede di rendiconto, importi congrui a copertura dei debiti conosciuti, indipendentemente dal momento formale del riconoscimento;
- adottare una programmazione finanziaria realistica, riducendo al minimo il rischio di insorgenza di debiti fuori bilancio.
Il messaggio della Corte è chiaro: i debiti fuori bilancio non devono mai rimanere “sommersi”. Anche nelle more del riconoscimento consiliare, essi devono essere integralmente coperti in sede di rendiconto, così da garantire la correttezza e la trasparenza dei documenti contabili e preservare gli equilibri finanziari futuri.
Pubblicato su EL News il 24/09/2025
Conosci il nostro servizio contabile più richiesto del momento?
👉 ContabilmEnteTi trovi spesso ad affrontare dubbi sulla contabilità del tuo Ente o sui vincoli di finanza pubblica?
Con ContabilmEnte hai un servizio annuale che ti accompagna nelle decisioni quotidiane.
Non restare senza risposte: scegli la tranquillità di un supporto costante attraverso il contatto diretto con un nostro esperto!
Scopri tutti i servizi di Publika in materia contabile