Problemi di liquidità, necessario un calendario degli incassi e dei pagamenti

A causa dei finanziamenti PNRR e degli altri contributi a rendicontazione il piano degli investimenti dei prossimi mesi presenta un forte impiego di risorse che potrebbe mettere in seria difficoltà le disponibilità di cassa dell’ente. Come posso monitorare la necessaria liquidità dell’ente?


Come già visto nel nostro articolo del 17 aprile, la circolare 17 del ministero ha posto l’attenzione sulla gestione della cassa al fine di garantire la corretta gestione dei pagamenti delle fatture. In tale documento, seppur il fine sia quello di raggiungere e mantenere l’obiettivo dei termini di pagamento e l’assenza dei ritardi, sono evidenziati i soli strumenti di bilancio a disposizione degli enti per garantire la solvibilità.

Il principale strumento individuato dal ministero è il bilancio per cassa approvato nel bilancio di previsione e relativo alla prima annualità, infatti gli stanziamenti di cassa rappresentano appunto il limite dei pagamenti e degli incassi autorizzati nell’esercizio; di conseguenza si ritiene che la previsione di cassa ed il saldo finale atteso del fondo di tesoreria (che per normativa deve essere sempre maggiore di zero) dovrebbero di per sé garantire la capacità di pagare tutti i debiti nei termini. Questo strumento però ha bisogno di una puntuale ed accurata programmazione a partire appunto dal calcolo del fondo crediti di dubbia esigibilità, che rappresenta la prima e più basilare analisi da fare sugli stanziamenti di cassa, in quanto gli stanziamenti al fondo (residui e competenza) rappresentano la più ragionevole stima di mancato incasso dell’esercizio.

A questo aspetto però il ministero aggiunge anche che è fondamentale il ruolo dei responsabili nella programmazione degli stanziamenti di cassa, in modo da evidenziare da subito quali stanziamenti di competenza avranno anche una effettiva esigenza di pagamento. In questo modo sarà possibile avere una stima realistica del fondo di cassa atteso a fine anno.

Gli altri strumenti proposti attengono più al sistema organizzativo e di controllo per fare in modo che ognuno giochi la propria parte in questo processo. Per tale ragione si ricorda che l’ente deve avere un piano dei pagamenti preventivo degli impegni presi, che garantisca per ogni spesa sia la copertura finanziaria che di cassa prima che lo stesso venga autorizzato; inoltre deve esserci un adeguato sistema di misurazione dei tempi di pagamento e gli stessi devono essere oggetto di valutazione delle performance.

Tuttavia questi processi non tengono conto che la cassa è un valore in continuo movimento, per cui non è sufficiente garantire che questa alla fine dell’anno porti un valore positivo. Si rende necessario monitorare che durante tutto il periodo vi siano sempre le risorse necessarie ad effettuare i pagamentiOccorrerebbe quindi un prospetto dinamico in grado di prevedere i flussi di cassa e le disponibilità a intervalli di tempo più brevi del singolo esercizioIn generale si può pensare ad un prospetto mensile dove si evidenziano gli incassi e i pagamenti previsti mese per mese, gestendo le previsioni di cassa per data di presunta scadenza. Tale prospetto dovrebbe poi essere rivisto ed aggiornato in funzione dei reali andamenti della gestione.

Se si sposta l’ottica sotto questo punto di vista risulta quindi rilevante ragionare sul fatto che alcune entrate tributarie come IMU e TARI siano concentrate solo in determinati mesi dell’anno, mentre la maggior parte delle spese correnti tendono ad essere costanti nel tempo. Possono inoltre incidere in maniera decisa le scadenze di entrate e spese non ricorrenti, come l’andamento ed i SAL degli investimenti che l’ente ha in corso o che intende fare, soprattutto in funzione della loro fonte di finanziamento e nel caso di contributi a rendicontazione anche dei tempi che l’ente erogante avrà per liquidare le somme.

Tutte queste considerazioni tradotte e calendarizzate come ipotizzato sopra però permetterebbero di avere la situazione dei flussi di cassa sempre sotto controllo, al fine di provare ad anticipare e contrastare i periodi più difficili.

Normalmente questa situazione dovrebbe poter essere sempre gestita mediante l’utilizzo dell’anticipazione di cassa vincolata e di tesoreria, i fondi PNRR però in taluni casi hanno determinato un certo squilibrio fra investimenti posti in essere e gestione corrente. Considerando che nei prossimi mesi buona parte dei progetti avviati negli anni scorsi dovranno essere pagati, gran parte della liquidità ordinaria degli enti verrebbe assorbita ed in alcuni casi anche l’anticipazione potrebbe non essere sufficiente.

Altrettanta attenzione va infine posta anche alla corretta quantificazione e gestione della cassa vincolata che di fatto potrebbe limitare l’importo di anticipazione di tesoreria a disposizione.

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