Gestione della cassa vincolata: bocciato anche l’emendamento al ‘Decreto Superbonus

Nulla da fare per la semplificazione dei vincoli di cassa: il testo della legge di conversione del decreto n. 39/2024 (c.d. ‘Decreto Superbonus’) approvato dal Senato nei giorni scorsi non comprende l’emendamento che, con una modifica agli articoli 180, 185 e 187 del Tuel, mirava ad allentare gli stringenti vincoli imposti agli enti locali dalla pronuncia della Sezione Autonomie resa con deliberazione n. 17/SEZAUT/2023/QMIG.

L’emendamento è stato infatti dichiarato ‘Improponibile’ e, come tale, cassato. Le speranze dei responsabili finanziari di vedersi semplificata la gestione dei vincoli di cassa, condivise anche da Anci e Upi che avevano proposto analogo emendamento in sede di conversione del decreto-legge n. 19/2024, parimenti cassato, si sono pertanto miseramente infrante. Restano confermate tutte le enormi criticità generate dalla pronuncia della Corte dei conti dello scorso novembre, già palesate da Anci nella riunione di Arconet del 17 gennaio scorso, nonché la necessità di attuare un sistematico monitoraggio dei propri flussi di cassa per garantire il rispetto dei vincoli. Le implicazioni a livello operativo e l’irrigidimento della gestione dei bilanci che ne derivano sono tanteIn primis spicca la necessità di dotarsi di scritture contabili atte a determinare, in ogni momento, l’esatto ammontare della cassa vincolata per rendere possibile la conciliazione con la cassa vincolata del tesoriere, come peraltro richiesto dal questionario dell’organo di revisione sul bilancio di previsione 2024-2026 recentemente approvato dalla Sezione Autonomie con delibera n. 7/2024. Da qui deriva anche un aumento dei numeri di capitoli di spesa e dei mandati di pagamento, ove il rapporto fra entrate vincolate e spese finanziate sia di ‘uno a molte’. Ipotesi, quest’ultima, che si verifica sistematicamente specie per le entrate da permessi di costruire e da sanzioni al codice della strada che spesso finanziano un numero elevate di spese correnti. Per esse sarà necessario sdoppiare i capitoli di spesa: uno finanziato da queste entrate ed uno finanziato da entrate prive di vincolo. Solo i mandati di pagamento fatti sul primo capitolo riporteranno il vincolo di cassa.

Questa gestione risulta ancora più indigesta per gli uffici finanziari anche per il fatto di non vederne un’utilità all’atto pratico nel momento in cui viene estesa ad una gamma amplissima di entrate (proventi dei titoli abilitativi edilizi e relative sanzioni; sanzioni per violazione del codice della strada; proventi dei parcheggi a pagamento; proventi da imposta di soggiorno e contributo di sbarco; contributi da attività estrattive previsti e disciplinati dalle singole leggi regionali; quota parte del 10% dei proventi da alienazioni immobiliari destinate all’estinzione anticipata di mutui; proventi da alienazione di alloggi ERP), che si aggiungono alle altre entrate per le quali il vincolo di cassa non è mai stato messo in discussione (mutui e prestiti, PNRR, trasferimenti in c/capitale per specifici interventi, ecc.).

Qui il Resoconto della seduta Arconet del 17/01/2024

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