Domanda

Rispetto a quanto inizialmente pensato dall’Amministrazione comunale in ordine ad interventi di manutenzione straordinaria su un immobile, si è resa la necessità di variare sensibilmente il progetto. È necessario modificare il codice CUP inizialmente preso, quali sono le modalità?

 

Risposta

Il Codice Unico di Progetto (CUP) è un sistema di identificazione dei progetti di investimento pubblico [1] per finalità di monitoraggio (Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici – MIP), nonché strumento per garantire la trasparenza e la tracciabilità dei flussi finanziari.

Come si legge dal sito governativo di riferimento la richiesta del CUP è obbligatoria per gli interventi rientranti nel Quadro Strategico Nazionale (QSN), nella programmazione dei Fondi Europei, quali ad esempio Fondi strutturali e di investimento europei (ESIF) 2014-2020 e nel Fondo di Sviluppo e Coesione.

In generale il CUP deve essere richiesto per ciascun progetto rientrante nella “spesa per lo sviluppo”, ovvero quegli interventi che, indipendentemente dalla natura contabile di spese correnti o in conto capitale, apportano miglioramenti funzionali o strutturali all’ente, o ne aumentano il patrimonio, oppure sono finanziati con risorse comunitarie o con fondi FAS.

Al contrario le spese propriamente gestionali che sono finalizzate all’ordinario funzionamento dell’amministrazione non prevedono la richiesta del CUP (es. sostituzione di alcuni arredi o computer obsoleti).

Quello che rileva quindi è il fine, l’obiettivo che con tale prestazione si vuole conseguire. In particolare, tra i principali progetti di investimento pubblico rientrano:

  • i lavori pubblici [2];
  • gli incentivi a favore di attività produttive (es. incentivo a favore di un’azienda per la costruzione di un capannone o per l’ammodernamento degli impianti, per progetti di formazione, per progetti di ricerca finalizzati a migliorare la gestione, ecc.);
  • i contributi a favore di soggetti privati, diversi da attività produttive (es. aiuti ai cittadini proprietari di immobili danneggiati da eventi catastrofali, ecc.);
  • la realizzazione di servizi (es. affidamento di un servizio di ricerca finalizzato allo studio della qualità dell’aria nel territorio di propria competenza, realizzazione di manifestazione finalizzate allo sviluppo turistico di una zona ecc.)
  • l’acquisto di beni (es. acquisto di beni durevoli che vanno registrati al patrimonio dell’Ente, ammodernamento della strumentazione della PA, acquisto di arredi o materiale informatico per una scuola, ecc.).

Con riferimento alla modifica delle informazioni collegate al CUP una volta generato, si segnala:

  • che entro le 72 ore successive alla richiesta del CUP, è possibile procedere direttamente mediante la funzione Modifica CUP presente nel menù “Gestione”;
  • trascorse le 72 ore, la correzione richiede l’intervento della Struttura di supporto CUP (Invio Richiesta Modifica CUP” all’interno dell’area Comunicazioni nel menù “Messaggi”).

In particolare per quanto attiene al quesito, trattandosi di una modifica sostanziale di un progetto, il RUP dovrà procedere alla cancellazione del codice CUP originario sulla base delle seguenti passaggi:

  • richiesta di nuovo codice CUP;
  • inserimento della dicitura “intervento sostitutivo del CUP “………”” nel campo ALTRO della III maschera di richiesta del codice;
  • richiesta di cancellazione del precedente CUP tramite l’apposita funzione “Invio Richiesta Modifica CUP” presente all’interno dell’area Comunicazioni nel menù “Messaggi” (nel testo del messaggio dovrà essere specificato il riferimento del nuovo CUP valido che sostituisce il precedente);
  • attendere notifica di avvenuta cancellazione del vecchio codice.
[1] L’art. 11 della legge 3/2003 stabilisce che il CUP deve essere richiesto per ogni progetto di investimento pubblico senza indicare un tetto minimo di spesa.
[2] Cfr.  Linee Guida elaborate dal Gruppo di Lavoro ITACA per la manutenzione ordinaria si tratta di una facoltà.

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