Domanda

Quest’anno il nostro Comune avrebbe dovuto essere coinvolto nel Censimento permanente della popolazione.
Considerata la situazione di emergenza sanitaria da COVID-19 dobbiamo comunque procedere con i vari adempimenti previsti?

 

Risposta

Con il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni per la prima volta l’Istat rileva, con una cadenza annuale e non più decennale, le principali caratteristiche della popolazione dimorante sul territorio e le sue condizioni sociali ed economiche a livello nazionale, regionale e locale. Il nuovo Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni non coinvolge tutte le famiglie italiane, ma ogni anno un campione di esse: circa un milione e 400 mila famiglie, residenti in 2.800 comuni italiani. Solo una parte dei comuni (circa 1.100), definiti autorappresentativi, è interessata ogni anno dalle operazioni censuarie, mentre la restante è chiamata a partecipare una volta ogni 4 anni (c.d. comuni non autorappresentativi). Entro il 2021, tutti i comuni partecipano, almeno una volta, alle rilevazioni censuarie. Sulla base di quanto chiarisce l’Istat sappiamo che, anche grazie all’uso integrato di rilevazioni statistiche campionarie e dati provenienti da fonti amministrative, il Censimento permanente è in grado di restituire annualmente informazioni che rappresentano l’intera popolazione, oltre che di contenere i costi ed il disturbo statistico alle famiglie. Informazioni necessarie ai decisori pubblici (Stato, Regione, Provincia, Comune), alle imprese, alle associazioni di categoria, a enti e organismi che le utilizzano per programmare in modo ragionato, pianificare attività e progetti, erogare servizi ai cittadini italiani e agli stranieri che vivono in Italia e monitorare politiche e interventi sul territorio. A partire dall’anno 2021, con cadenza quinquennale, la popolazione legale sarà determinata con decreto del Presidente della Repubblica sulla base dei risultati del Censimento permanente della popolazione.
Ogni anno il censimento parte ad ottobre, ma gli uffici comunali sono interessati da alcuni adempimenti propedeutici. Vista la situazione di emergenza epidemiologica, l’Istat ha diramato nei giorni scorsi, una nota che fornisce alcuni chiarimenti:
“Nell’ambito delle iniziative intraprese per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19 (per ulteriori informazioni si rimanda al sito istituzionale dell’Istat al link https://www.istat.it/it/archivio/239854), sono in corso di valutazione da parte dell’Istat analisi tecniche ed organizzative in merito alle rilevazioni 2020 del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, al fine di assicurare la qualità dei dati raccolti e la razionalizzazione di alcuni aspetti delle operazioni sul campo. Le analisi ISTAT in corso tengono conto delle segnalazioni pervenute dai Comuni in merito alle gravi ed oggettive difficoltà nell’avviare alcune operazioni preliminari al Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, oltre che della complessità delle operazioni censuarie e delle limitazioni ancora vigenti per la piena operatività dei Comuni in relazione alle attività di tipo statistico. La situazione è stata anche esaminata dal Comitato consultivo del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.”
Per i Comuni in particolare l’indicazione è:
“In attesa che gli organi competenti Istat provvedano nei prossimi giorni ad ultimare le valutazioni tecniche in corso e ad adottare le opportune soluzioni metodologiche, si invitano i Comuni in indirizzo a sospendere temporaneamente ogni attività eventualmente ed autonomamente intrapresa connessa con l’edizione 2020 del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.”
In conclusione Istat ricorda che provvederà ad informare tempestivamente sulle decisioni che verranno a breve assunte dagli organi competenti, anche in relazione alla possibilità di realizzare nel 2020 attività alternative finalizzate al miglioramento della qualità dei dati che verranno raccolti nel 2021.

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