Domanda

Sono il responsabile del settore finanziario di una piccola unione di tre comuni. L’avvio del sistema SIOPE+ e l’introduzione dell’OPI sono previsti anche per le unioni di comuni? E se sì, a partire da quando? Con quali modalità?

Risposta

Il quesito trova risposta nel decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. 121778 del 30/05/2018 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12/06/2018 (reperibile qui: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/06/12/18A04027/sg). All’art.1 del decreto si prevede infatti l’estensione del SIOPE+ a partire dal prossimo 1° gennaio 2019 per i tutti gli enti già soggetti alla rilevazione SIOPE; è inoltre previsto un ambiente di collaudo che sarà disponibile a partire dal 1° novembre 2018. L’estensione del SIOPE+ è prevista, secondo tale calendario, per le Unioni di comuni, le Comunità montane e quelle isolane, gli altri enti locali indicati all’art. 2 del TUEL, le Camere di commercio, nonché per altre tipologie di organismi puntualmente elencati all’art. 1 del decreto stesso. Viene poi precisato che dal 2019 i tesorieri ed i cassieri di questi enti non potranno più accettare disposizioni di pagamento trasmesse con modalità differenti da quelle previste dal SIOPE+. Il successivo articolo 2 disciplina il trattamento dei pagamenti non andati a buon fine. Per questi si rammenta la necessità di applicare la procedura prevista dall’esempio n. 11 dell’allegato 4/2 al DLgs. 118/2011. Come noto esso prevede che, a fronte di un pagamento non eseguito, l’ente accerti un’entrata di importo pari alla carta contabile generata dal tesoriere tra le partite di giro, impegni una nuova spesa tra le partite di giro, di importo pari a detto accertamento di entrata; riclassifichi l’ordinativo di pagamento non andato a buon fine tra le partite di giro, a valere sul suddetto impegno; regolarizzi la carta contabile di entrata riguardante il riversamento all’ente della somma relativa all’ordinativo non eseguito, con imputazione sull’accertamento effettuato in partita di giro. Infine l’ente emetterà un nuovo ordinativo di pagamento sull’impegno a cui era inizialmente riferito l’ordinativo di pagamento iniziale.

Come già stabilito per gli altri enti locali (Regioni, Provincie e Comuni) che hanno introdotto a regime il SIOPE+ nel corso del 2018, il comma 6 dell’art.1 del decreto prevede che venga meno l’obbligo di comunicare mensilmente alla Piattaforma di Certificazione dei Crediti (PCC), mediante l’invio del Modello 003, le informazioni riguardanti i pagamenti delle fatture, come previsto dall’articolo 7-bis, comma 5 del D.L. 35/2013. La PCC infatti registrerà in automatico il pagamento della fattura a fronte dell’ordinativo ricevuto dall’Ente con aggiornamento giornaliero. Nel caso in cui, successivamente all’acquisizione da parte della PCC, il Tesoriere dovesse trasmettere un esito negativo (ovvero: una mancata esecuzione dell’ordinativo), questo darà luogo ad uno storno in automatico, di norma entro il giorno successivo. Sempre a partire dal 2019, l’art.3 del decreto prevede la facoltà per gli enti di cui all’art.1 di aderire al servizio OPI gratuito reso disponibile dal Ministero dell’economia e delle finanze. La relativa richiesta va inviata a mezzo e-mail all’indirizzo: servizi.opi.rgs@mef.gov.it entro il termine del 31 ottobre 2018. Il servizio offerto riguarda: a) la produzione degli Ordinativi informatici di incasso e pagamento (OPI) secondo lo standard emanato da AGID; b) la loro trasmissione all’infrastruttura della banca dati SIOPE gestita da Banca d’Italia secondo le regole tecniche stabilite dal MEF. Infine, l’art.5 ricorda che i dati SIOPE sono liberamente accessibili secondo le modalità previste dal DLgs. 33/2013 (c.d. F.O.I.A.) e dal DM 196/2009; le informazioni relative al pagamento di fatture o richieste equivalenti, per forniture di beni e servizi, sono disponibili sulla piattaforma elettronica dei crediti (PCC) predisposta dal MEF ai sensi del D.L. 35/2013.

Al di là delle prevedibili difficoltà iniziali, il SIOPE+ può e deve diventare una valida opportunità da cogliere, che si inserisce con forza nel mai semplice, ma ormai inevitabile cammino verso una reale digitalizzazione e dematerializzazione della Pubblica Amministrazione.

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