Domanda

Un Agente della Polizia locale chiede la rimozione di un decreto del Sindaco, adottato nell’anno 2016 e tutt’ora pubblicato nel sito web del comune nella sezione Albo Pretorio online, per la disciplina dell’assegnazione dell’arma da fuoco, ai componenti del comando di Polizia locale. Dobbiamo accogliere la richiesta?

 

Risposta

Ai sensi della disciplina in materia – articolo 4, Paragrafo 1, n. 1, del Regolamento UE 2016/679, in materia di privacy – si considera “dato personale” qualsiasi informazione riguardante una persona fisica identificata o identificabile (“interessato”). Inoltre, “si considera identificabile la persona fisica che può essere identificata, direttamente o indirettamente, con particolare riferimento a un identificativo come il nome, un numero di identificazione, dati relativi all’ubicazione, un identificativo online o a uno o più elementi caratteristici della sua identità fisica, fisiologica, genetica, psichica, economica, culturale o sociale”.

Sulla base del suindicato enunciato, il trattamento dei dati personali deve avvenire nel rispetto dei principi indicati nell’articolo 5, del Regolamento UE, fra cui viene menzionato quello di “minimizzazione dei dati”, secondo il quale i dati personali devono essere “adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità per le quali sono trattati” (Paragrafo 1, lettera c).

Il regolamento UE 2016/679, in aggiunta, al Capo III, Sezione I, articoli da 15 a 21 prevede, in capo agli interessati, alcuni diritti, tra i quali (articolo 17), il  Diritto alla cancellazione, che si sostanzia nell’ottenere, senza ingiustificato ritardo, la cancellazione dei dati personali che lo riguardano, nei casi previsti dal Regolamento UE.

 

Dalla consultazione del documento comunale, effettuata direttamente nel sito web, è emerso che:

  • sono presenti i nominativi di tutti gli Agenti a cui viene affidata un’arma da fuoco;
  • viene riportato, per ciascuno di essi, la data e il luogo di nascita, nonché l’indirizzo di residenza;
  • vengono riportati i dati del decreto Prefettizio che attribuisce, a ciascuno di loro, la qualifica di Agente di Pubblica sicurezza.

Per quanto sopra, si consiglia, di provvedere con urgenza:

a)       ad accogliere la richiesta del dipendente, rimuovendo il decreto del sindaco, che, tra l’altro, è dell’anno 2016;
b)       evitare, per il futuro, di pubblicare simili decreti, dal momento che è sufficiente la loro notifica agli interessati, indicando l’autorità e il termine entro cui è possibile presentare ricorso (art. 3, comma 4, legge 241/1990);
c)        non si rinviene alcuna norma di legge che obbliga le P.A. a pubblicare nel sito web, tali documenti, completi di tutti dati personali, sopra meglio elencati;
d)       verificare se esiste una norma di regolamento (Regolamento del Corpo di Polizia Locale?) che prevede l’obbligo di pubblicazione del decreto del sindaco ed eventualmente modificarlo, sopprimendo l’obbligo;
e)       assicurarsi che dopo l’eliminazione, il documento non sia più consultabile in rete, né con i normali motori di ricerca, né con quelli propri del sito web dell’ente;
f)         applicare, per tutti i documenti che vengono pubblicati via web, all’albo pretorio e/o nella sezione Amministrazione trasparente,  il principio di pertinenza e non eccedenza, in applicazione delle richiamate disposizioni del Regolamento UE 2016/679 e del documento del Garante privacy italiano, datato 15 maggio 2014, recante “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati”.

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