Domanda

Ho necessità di iscrivere a bilancio le entrate e le spese relative al Referendum del 29 marzo prossimo. Come posso fare dato che il mio Ente non ha ancora approvato il bilancio di previsione 2020-2022?

 

Risposta

Come è ormai ben noto a tutti il prossimo 29 marzo si terrà (Coronavirus permettendo) il referendum confermativo della legge costituzionale in materia di riduzione del numero dei parlamentari. Per gli enti che non hanno ancora approvato il bilancio di previsione 2020-2022 si pone il problema di stanziare le relative risorse in parte entrata e in parte spesa. Ormai chiarito che la loro collocazione fra le entrate e le spese dei servizi per conto terzi non è corretta, ci si chiede quali soluzioni si possano adottare trovandosi ad operare ancora in esercizio provvisorio.

Una prima soluzione è data dal punto 8.13 del principio contabile allegato 4.2. Esso prevede infatti che nel corso dell’esercizio provvisorio sia possibile variare il PEG, nel rispetto degli stanziamenti del bilancio provvisorio in gestione, e che tali variazioni siano effettuate secondo le procedure previste per la gestione ordinaria. Si tratta delle variazioni di cui alla lett. e-bis) del comma 5-bis) dell’articolo 175 del TUEL, ovvero: variazioni compensative tra macroaggregati dello stesso programma all’interno della stessa missione (missione 01/programma 07).

In alternativa (o in aggiunta) è possibile fare ricorso al prelevamento di somme dal fondo di riserva. In tale senso si esprime il punto 8.12 del principio contabile allegato 4.2. Esso infatti prevede espressamente la possibilità di utilizzare detto fondo nel corso dell’esercizio provvisorio purché lo si faccia per fronteggiare obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, da obblighi tassativamente previsti  dalla legge (quali, ad esempio, le spese per le elezioni in caso di stanziamenti non adeguati nella spesa corrente) e per garantire la prosecuzione o l’avvio di attività soggette a termini o scadenza, il cui mancato svolgimento determinerebbe danno per l’ente. Il caso delle spese elettorali è pertanto espressamente previsto dal principio con una avvertenza: ad avvenuta approvazione del bilancio di previsione 2020-2022, il limite massimo di accantonamento al fondo di riserva dovrà essere ridotto dell’importo utilizzato nel corso dell’esercizio provvisorio.

Qualora anche lo stanziamento del fondo dovesse essere insufficiente un’ulteriore possibile soluzione ci viene data dalla FAQ Arconet n. 14 del 14/03/2016. In essa si precisa infatti che: “(…) nel caso di insufficienza delle risorse destinate ai capitoli concernenti il referendum, compreso il fondo di riserva, considerato che le spese per il referendum costituiscono un obbligo di legge non rinviabile, dopo avere effettuato le variazioni sopra indicate, è possibile effettuare una variazione di bilancio provvisorio in corso di gestione ai sensi del principio applicato della contabilità finanziaria n. 8.4, il quale prevede che “Nel corso dell’esercizio provvisorio, possono essere impegnate solo spese correnti e le eventuali spese correlate, riguardanti le partite di giro, salvo quelle riguardanti i lavori pubblici di somma urgenza o altri interventi di somma urgenza. In tali casi, è consentita la possibilità di variare il bilancio gestito in esercizio provvisorio, secondo le modalità previste dalla specifica disciplina di settore”. Per chi volesse approfondire ulteriormente la FAQ di Arconet rinviamo al suo testo completo al seguente link: http://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/supporto_e_contatti/supporto_al_cittadino/faq/risultato.html?area=ARCONET&ambito=Armonizzazione&cerca_nfaq=14&cerca_text=.

Nessun problema si porrà invece per gli enti che hanno già approvato il bilancio di previsione. Se necessario potranno adottare una variazione di bilancio di competenza dell’organo consiliare. Potrà tuttavia provvedere la giunta con i poteri d’urgenza del consiglio ai sensi dell’art. 175, comma 4 del TUEL, con ratifica da parte di quest’ultimo entro i 60 giorni successivi alla sua adozione. La motivazione, da riportare sempre nel testo della deliberazione di giunta, è data proprio dalla necessità di avviare con urgenza le procedure di spesa in vista del referendum confermativo.

Cogliamo infine l’occasione per ricordare il comunicato pubblicato dal Ministero dell’Interno sul proprio sito web lo scorso 29 gennaio. In esso si evidenzia che per le spese per l’organizzazione tecnica delle consultazioni in oggetto (in massima parte compensi per il lavoro straordinario dei dipendenti) si può ritenere congruo valutare che la misura massima delle somme attribuibili a rimborso a ciascun comune sarà pari all’importo assegnato in occasione del precedente referendum del 17 aprile 2016 ridotto di circa il 20%. Ciò a causa della minore disponibilità di risorse complessive che si stima verranno stanziate dal Ministero stesso.

 

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